ALIMENTAZIONE E TUMORI
Gentili signore e Signori, collegi, relatori, autorità desidero salutarvi e ringraziarvi a none della nostra Fondazione per avere accettato il nostro invito così numerosi, a riprova che l’argomento che affronteremo questa sera è di notevole interesse.
E’ con motivato orgoglio che presento questa Tavola Rotonda ,non solo per il tema così attuale e vicino alla nostra cultura contadina, ma anche perché siamo riusciti a portare a Lecce relatori di fama internazionale.
La nostra Fondazione, già dagli anni 80, ha promosso in tutta la Provincia campagne per la prevenzione dei tumori femminili.
Nel 1995 ha attivato l’assistenza domiciliare oncologica, con risultati veramente incoraggianti. Difatti nel 1997 abbiamo assistito 97 pazienti ,con 4000 ingressi, ma quello che più conta, con un grado elevato di professionalità ed di umanità da parte del personale addetto.
Questo settore è in continua espansione e sarebbe nostro intendimento estendere l’Assistenza a quella medica.
Inoltre,nella nostra sede è attivo da molti anni una sezione di riabilitazione per i portatori di stomia, riconosciuta dall’AISTOM, e la dottoressa Rita Cappello attiverà nella prossima settimana, una sezione di musico-terapia,per aiutare quegli ammalati che hanno bisogno di un supporto psicologico.
E’ nostro intendimento non solo mantenere ma anche migliorare questi servizi, ma tutto ciò dipenderà dalla sensibilità e dalla generosità dei nostri cittadini, in quanto è vero che si parla di volontariato, ma occorrono dei fondi per coprire i costi di gestione.
Capisco, anche, che ognuno di noi è assillato dalle richieste sempre più pressanti di contributi da parte di moltissime associazioni, ma pur non dimenticando quelle che operano per il bene della collettività a livello nazionale ed internazionale , bisogna comunque privilegiare quelle associazioni che operano sul territorio e che offrono dei servizi tanto utili, ma che purtroppo spesso vengono apprezzati o peggio ancora ci si accorge dell’esistenza solamente quando si viene a diretto contatto.
Questo convegno sul ruolo dell’alimentazione come causa e nello stesso tempo come prevenzione di alcuni tumori, per noi non rappresenta il punto di arrivo, bensì quello di partenza.
Sarebbe auspicabile, e noi stiamo lavorando in questo senso, che un consorzio di ditte locali organizzassero con scadenza annuale una esposizione di prodotti tipici dell’area mediterranea e all’interno di questa manifestazione un convegno a valenza nazionale con la eventuale Direzione Scientifica della Prof.ssa Franceschi, primario del Servizio di Epidemiologia dell’Istituto Oncologico di Aviano, che questa sera terrà una lezione magistrale sui rischi del sovrappeso ed obesità.
Siamo certi, che da questa collaborazione, potranno scaturire oltre ai benefici culturali,degli stimoli per tutte le aziende salentine del settore, per migliorare la produzione e promuovere la divulgazione dei loro prodotti.
Non a caso abbiamo inserito nei temi della tavola rotonda, oltre alle relazioni della dottoressa Rossini dell’Oncologia Medica di Ancona “Olio di oliva e salute, della dottoressa Parpinel del Servizio di Epidemiologia di Aviano “Dieta mediterranea e tumori”, una relazione di economia tenuta dal Prof. Colombo dell’Università di Firenze , coordinati da un giornalista della prestigiosa testata “ Il Sole 24 Ore” il dott. Vincenzo Rutigliano , esperto di problemi dell’agricoltura, in quanto mai come in questo caso la prevenzione si associa allo sviluppo .
E’ chiaro che non sarà sufficiente una manifestazione annua per migliorare l’economia del settore, occorrerà sicuramente, un radicale mutamento sia della politica sia dei nostri produttori.
Occorreranno da parte della Regione Puglia e della Provincia, interventi più incisivi per stimolare, pruomuovere e tutelare la nostra agricoltura, e riparare i danni provocati dalla migrazione, con conseguente spopolamento delle nostre campagne, spopolamento aggravato con l’insediamento di industrie chimiche e metalmeccaniche nel Salento.
Occorrerà, da parte dei nostri produttori, abbandonare la mentalità dei colonizzati o degli assistiti, in quanto sono convinto che oltre alle potenzialità di sviluppo, nel Salento esistono le professionalità che possono promuoverlo.
Anche la scuola deve avere un ruolo importante con l’ampliamento delle scuole alberghiere e l’Università dovrebbe dotarsi di facoltà come Agraria e Veterinaria, molto più utili di altre per il nostro sviluppo.
Parlando di migrazione in un convegno di medicina, non si può tacere su quella sanitaria, con una aggravante, che mentre quella operaia è dovuta a mancanza di programmazione e di lavoro, quella sanitaria ad escusiva mancanza di programmazione.
Difatti nella nostra Provincia, ciò che non mancano, sono gli ospedali, sorti su iniziativa di Sindaci o di Onorevoli, più attenti a gratificazioni della gente che alla specializzazione della struttura .
Questa mancanza di programmazione in passato, rende ovviamente più difficoltosa la stesura e l’approvazione del piano di riordino ospedaliero ,del quale ne esiste una bozza, ma non se ne intravede l’approvazione.
Non parliamo poi dell’Oncologico.
Sono trent’anni che è in costruzione tanto che qualcuno lo definisce “La tela di Penelope dell’oncologia“.
Ma non solo, come la migrazione contadina ha costituito uno dei fattori frenanti per lo sviluppo della nostra agricoltura , l ‘oncologico è stato il fattore frenante per l’oncologia della nostra città, impedendo la politica dei piccoli passi come è avvenuto in altre città della Puglia ,e fornendo l’alibi non solo a quei politici, più attenti a fare politica nella sanità che politica sanitaria , ma anche a quei medici che attingono potere da situazioni confuse e frammentarie.
Come mai c’è da chiedersi, in un momento così travagliato per l’oncologia nazionale, pieno di fermanti e di speranze, ma abbisognevole di indispensabili certezze, alle quali il Servizio di Oncologia Medica del V. Fazzi è chiamato, la nostra Fondazione ha voluto organizzare una tavola rotonda sulla prevenzione primaria?
Tale necessità scaturisce dal fatto, che a fronte dei progressi sia a livello diagnostico che terapeutico, ottenuti in questi ultimi 30 anni, si continua a verificare un aumento dell’incidenza e della mortalità per tumori.
Difatti alcuni ricercatori hanno valutato, che negli ultimi venti anni c’è stato un aumento della mortalità per tumore, pari al 25% ,di cui il 15% è da imputare all’aumento della vita media, mentre il 10% ad un aumento reale.
Sulla base delle conoscenze delle cause che provocano i tumori, oggi disponibili, sarebbe possibile prevenire più de 30% dei tumori e delle malattie cardiovascolari, una proporzione di gran lunga superiore a quello dei successi terapeutici.
Fino ad oggi, purtroppo la prevenzione ha attirato scarsi consensi sia a livello individuale che in ambito medico in considerazione del fatto che essa dipende in larga parte da misure non mediche, ed ottenere finanziamenti per la prevenzione è quasi impossibile, perché a differenza di altri provvedimenti non fa guadagnare grosse cifre, non fa vendere farmaci, non fa conquistare fama e gloria, non richiede abilità chirurgica, non fornisce alcun tipo di gratificazione immediata.
A livello individuale invece pur disponendo già di sufficienti conoscenze per poter prevenire larga parte delle neoplasie, tali conoscenze sono scarsamente utilizzate e ciò accade in quanto, la prevenzione necessita, non solo di informazioni ma di radicali mutamenti culturali.
Circa l’80% dei tumori polmonari, il 12% degli infarti e una elevata proporzione della patologia respiratoria cronica, potrebbero essere evitate se smettesse di fumare.
Un settore della prevenzione da cui si attendono grandi risultati per la patologia cronica è rappresentato dall’alimentazione.
E’ oramai assodato il danno e il ruolo protettivo dell’alimentazione ,tanto da poter dire in modo semplicistico che se coloro che consumano poca frutta e verdura ne aumentassero il consumo, il loro rischio di cancro in diverse sedi ( in particolare stomaco e colon)si dimezzerebbe.
Da una corretta alimentazione ci si attende dunque la possibilità di prevenire circa il 50% dei tumori dell’apparato digerente.
La dieta comunque al contrario del fumo di sigaretta per il quale si conoscono con certezza quali sostanze sono cancerogene, il rischio in base alla durata e alla quantità di fumo, ha bisogno ancora di convalide e questa si può facilmente capire in quanto quando parliamo di alimentazione ci riferiamo non solo ai numerosissimi prodotti che entrano nella dieta come frutta, verdura, carni farinacei, grassi ecc.., ma a tutte quelle sostanze chimiche usate sia per la produzione, sia per la preparazione, che per la conservazione degli alimenti.
In definitiva la prevenzione, per essere efficace, richiede uno sforzo di tutta la società intesa sia come singoli individui che come istituzioni, in quanto si basa soprattutto su un lento processo educativo che richiede la divulgazione di informazioni semplici e chiare.
Ognuno di noi deve capire l’utilità del cambiamento del proprio stile di vita, e non viverlo come una coercizione, le istituzioni da parte loro devono operare con campagne conoscitive e leggi.
Per avere un’idea di quanto siamo ancora lontani da uno sforzo serio per la prevenzione, si consideri che ,la Comunità Europea destina circa 8 milioni di ECU all’anno per il cancro, ma ne eroga 1200 per sostenere le coltivazioni di tabacco.
Quindi per concludere due sono le strade che bisogna percorrere per una efficace lotta al cancro.
Una devoluta alle Istituzioni ,dove la ricerca biologica, dovrà migliorare la terapia e quindi aumentare il numero di guarigioni, con minore tossicità dei farmaci , e l’altra ai governi e a noi stessi per diminuire gli inquinanti nell’ambiente in cui viviamo e quindi diminuire notevolmente il numero di persone che verranno colpite dal tumore.
Per la prevenzione un ruolo determinante lo possono assolvere le associazioni di volontariato, e la nostra Fondazione con l’aiuto di tutti voi non si sottrarrà certamente a questo impegno.